Si tratta di un progetto collettivo ideato dall’artista e fotografa Ilaria Turba a Marsiglia. L’obiettivo è quello di dimostrare che l’arte partecipativa è fonte di benessere nei quartieri in difficoltà. Il progetto dal nome Le désir de regarder loin (il desiderio di guardare lontano) è un gesto collaborativo e interdisciplinare che ha coinvolto cinquecento persone mettendo insieme LE ZEF – Scène Nationale de Marseille e i quartieri fragili del nord della città.
Quando è nato questo progetto di arte partecipativa?
Il lavoro dell’artista per realizzare questa iniziativa è durato tre anni e ha preso forme diverse: collezione di desideri, atelier di fotografia e di panificazione, camminata artistica urbana, mostra al MuCEM – Museo delle civiltà d’Europa e del Mediterraneo.
Le désir de regarder loin è l’insieme di tutte quelle azioni artistiche che Ilaria ha intrapreso per sollecitare una relazione tra LE ZEF e il territorio. Così da poter valorizzare una parte della città di Marsiglia che altrimenti sarebbe rimasta esclusa.
Durante l’intero progetto, Ilaria Turba, si è rivolta alle associazioni e alle comunità, chiedendo a tutti i membri di queste realtà di riflettere sul desiderio. Sono emersi i progetti dei gruppi e si è rinsaldata la relazione con LE ZEF come luogo aperto e punto di riferimento del quartiere.
Quando è stato chiesto all’artista se secondo lei l’arte è uno strumento sociale, lei ha risposto che lo considera un mezzo per creare riflessione e comunità. Uno vero e proprio strumento per la società. Sarebbe davvero singolare pensare che l’arte non produca ricchezza.
Sempre secondo Ilaria il rapporto tra uomo e bellezza crea benessere. Aggiunge infine che in un mondo ideale ci vorrebbero meno SPA e più progetti dedicati all’arte aperti a tutti i cittadini.
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