Arte
La perfezione sembra ormai essere scomparsa. Alle linee dritte e le forme geometriche perfette, si preferisce un’estetica brutale, fatta di caroselli di photo-dump con scatti mai riusciti e spazi urban sempre più caotici. La fascinazione per il brutto sembra aver conquistato tutti, realizzando un’inversione di rotta che si consolida sui social. Ma perché siamo così attratti dall’imperfezione? Una domanda che ancora cerca una risposta precisa, ma apre spunti necessari per
Amore doloroso e sofferenza: sono queste le tematiche chiave di Eric Stefanski, artista nato nel 1987 a Chicago e attratto dalla chiara influenza del gruppo Young British Artist, pur non essendo provocatorio quanto loro. Lo scopo della sua arte è quello di rappresentare, attraverso frasi in “bold-type”, spaccati di vita quotidiana ed esperienze personali, che accompagnano il lettore in una realtà immersiva. Conquista immediatamente il pubblico con i suoi lavori,
Colori, forme e sagome danno vita a immagini che catturano lo sguardo dello spettatore. Stiamo parlando delle illustrazioni di Charlotte Ager, artista londinese che utilizza i disegni per comunicare, raccontando ciò che a volta è difficile spiegare a parole. Il suo punto di forza più grande? Durante il percorso di studi non si è mai posta dei paletti o dei limiti, cercando di sperimentare in diverse direzioni e provando a cambiare
Assomigliano a grovigli contorti le sculture digitali dell’artista americano Kelleher, un ragazzo giovane che punta a trasmettere gioia e sorpresa attraverso le sue opere. Ogni rendering ha dimensioni gigantesche e sembra in forte contrasto con l’ambiente circostante di gallerie, giardini e piazze, quasi a voler sottolineare il carattere pop-esuberante dell’operazione artistica. La grandezza delle opere stupisce lo spettatore, facendogli perdere la percezione spaziale del luogo in cui si trova. Kelleher
Arte del post-Internet: cosa significa? Di certo non declina un filone artistico definito, ma si rivolge a quel gruppo di artisti che si occupano dell’impatto di Internet nel mondo artistico-culturale. Diversamente dalla Net Art che utilizzava Internet come medium, i tempi sono cambiati. Ora, artisti come Amalia Ulman, Jon Rafman e Cory Arcangel, gli artisti del post-Internet, si avvalgono di contenuti provenienti dal Web per realizzare opere che facciano riflettere sul
Paolo Barretta è un fotografo italiano con una ricerca intimistica dei soggetti che immortala. Le sue immagini, sapientemente e cinematograficamente strutturate, riportano stati d’animo e sensazioni legate alla solitudine e all’inquietudine attraverso il linguaggio fotografico. Questo scatto è rappresentativo delle sensazioni dell’autore nel corso dei suoi 10 giorni di quarantena, e dimostra a pieno il senso di isolamento percepito. Ma il covid è solo una struttura più generale per imprimere
Flaminia Veronesi, artista molto amata dal pubblico, ha una sua teoria sull’arte e sulle parole, sempre eterne ed attuali. Il suo mondo creativo, un universo mosso da un’energia e da una fantasia incontenibile, è popolato di figure mitiche, metamorfiche e metaforiche. Figure che appartengono ad una dimensione altra, che alla fine scopriamo essere la nostra più intima, dove psiche e natura si fondono. Le grafiche sono particolari e astratte: sirene
Non si tratta sicuramente di un artista come gli altri, lo differenziano dettagli stranianti, cromie vivaci e uno stile sperimentalista. Poco incline all’autopromozione, si è sempre nascosto dietro agli altri rimanendo in ombra, ma dimostrando di possedere uno stile e una poetica unici nel suo genere, che lo rendono tra i più influenti dell’epoca. Il suo modo di fotografare, definito una vera rivoluzione, eleva l’immagine e l’idea oltre ogni referente
Jackson Pollock è ancora oggi considerato uno dei più celebri artisti della scuola di New York, oltre che una figura controversa nell’arco di tutta la sua vita. Alcuni riconoscevano in lui un talento sopraffine, elogiandolo per i suoi dipinti realizzati con la tecnica del dripping. Per altri, invece, la sua arte era troppo ribelle. C’è stato chi non è riuscito a dimenticare il suo rapporto con i vizi, i quali