Sta per approdare al Palazzo Reale di Milano la mostra “Fabergé”. Un’occasione imperdibile per ammirare da vicino le creazioni della celeberrima Maison Fabergé e per scoprire la storia della casa di gioielleria russa più famosa di sempre, con una particolare attenzione posta sulle dinamiche e i passaggi tecnico-artistici richiesti per creare simili meraviglie. 

Fabergé

La storia di Gustav Fabergé

Nel lontano 1842, Gustav Faberge fondò la propria maison di gioielleria. Decise di darle un gusto francese per incontrare la passione che la nobiltà russa aveva per la cultura francese. La svolta per Fabergé avvenne nel 1885. Lo zar Alessandro III, infatti commissionò agli artigiani la produzione di un elaboratissimo “Uovo di Pasqua” da donare all’imperatrice consorte Maria Fedorovna. La tradizione proseguì anche con lo zar Nicola II. Fu così che tra il 1885 e il 1916 vennero create ben 50 uova imperiali, ognuna diversa dall’altra. Negli anni casa Fabergé è diventata un punto di riferimento per la gioielleria artistica e ancora oggi è sinonimo di sfarzo e bellezza.

Fabergé

L’esposizione al Palazzo Reale di Milano

La mostra può vantare preziosissimi prestiti dal Museo “Fabergé” di San Pietroburgo, la città dove la storia della casa di gioielleria è cominciata.  Questa importante kermesse si pone l’obbiettivo di approfondire tutto il processo produttivo di queste uova straordinarie. Un importante focus è riservato ai materiali: smalti preziosi, oro e gemme luminose rendono l’uovo Fabergé un’oggetto riconoscibile in tutto il mondo. La caratteristica chiusura a matrioska vuole essere un omaggio all’antico artigianato russo e rappresenta probabilmente la difficoltà maggiore in tutto il processo, all’interno del guscio esterno, infatti, si celano oggetti decorativi, finemente realizzati a mano. Ma non è finita qui, oltre alle “uova imperiali” sarà possibile ai visitatori ammirare anche gioielli, oggetti di fantasia, regali diplomatici e cimeli che ancora oggi ci stupiscono per la preziosità dei materiali e per la minuzia dei particolari realizzativi, facendoci fare un salto nel passato, nella cultura aristocratica della Russia e dell’Europa ottocentesca.

 

 

 

Credits: Milanoguida

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