La storia della ceramica
La ceramica, soprattutto in Italia, fa parte dei materiali della tradizione ed è utilizzato nelle nostre case non sono a tavola, ma anche per realizzare oggetti decorativi e per rivestire pareti e pavimenti dei diversi ambienti domestici.
Vi siete mai chiesti quali fossero le sue origini? La parola ceramica deriva dalla parola greca Keramos che significa semplicemente “creta”. Inizialmente con il termine ceramica si indicavano quindi unicamente quelle terrecotte non dipinte, caratterizzate dal colore rosso/aranciato a seconda dei minerali presenti nelle argille selezionate, utilizzate prevalentemente per la realizzazione di contenitori come giare o brocche e successivamente usate come materiale da costruzione.
Un particolare posto nella storia è occupato dalle piastrelle di ceramica che pur essendo un materiale costruttivo, sono allo stesso tempo esempio di come questi elementi si fondono con l’aspetto decorativo.
Pare che i primi esempi dell’uso decorativo della ceramica siano quelli ritrovati in Egitto e risalenti almeno al IV sec. a.C.; la superficie delle piastrelle era infatti smaltata e decorata a motivi di colore blu, realizzati con il rame. Certamente tutto il Medio Oriente vanta una vastissima produzione di queste tipiche ceramiche che possiamo ammirare ancora oggi all’interno di molte moschee o edifici storici e che furono d’ispirazione per le successive maioliche nel mediterraneo.
Un caso a parte, invece, è rappresentato dalla porcellana che caratterizzata dalla sua delicatezza e dal suo colore bianco, fu scoperta grazie ai viaggi in Oriente e in particolare quelli in Cina, diventando un oggetto irrinunciabile nei salotti europei finché non fu scoperto il segreto della sua composizione che permetteva di ottenere un materiale tanto candido e raffinato.
Le produzioni europee non raggiunsero comunque mai la sottigliezza e l’eleganza degli originali orientali per via della grandissima abilità artigiana sviluppata in Oriente nel corso dei secoli.
Anche i Raku giapponesi, ciotole realizzate con una particolare tecnica di costruzione, furono molto amati durante gli anni della febbre per il japonisme e influenzarono tutti i settori dell’arte, arrivando ad essere conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
Il Raku nasce in sintonia con lo spirito zen e ha lo scopo di esaltare l’armonia delle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme.
L’origine del raku è legata alla cerimonia del tè: un rito, realizzato con oggetti poveri, incentrato sulla tazza che gli ospiti si scambiavano e le cui dimensioni erano tali da poter essere contenuta nel palmo della mano.
Le ceramiche raku sono molto quotate e ricercate. Molte di queste sono delle vere e proprie opere d’arte e possono essere ammirate in musei e collezioni private.
I vostri articolo sono sempre interessanti…tornerò a leggervi!