La moda maschile del prossimo autunno inverno 2020-2021 ha voluto rappresentare l’uomo contemporaneo in tutte le sue sfaccettature con un guardaroba deciso, dalle linee pulite ed essenziali. Da Pitti Uomo a Firenze, alla Settimana di Milano fino a quella di Parigi, le maison hanno scelto di affidare alle scenografie il compito di rappresentare l’uomo moderno affidandosi nelle mani di esperti designer e architetti.
Iniziano con Prada che, per la sua sfilata uomo autunno inverno 2020-2021, ha deciso di affidarsi alla preziosa collaborazione con il collettivo di architetti dello studio OMA di Rem Koolhaas. La passerella è composta da uno spazio a due livelli, con due piazze comunicanti, vuote, spoglie, quasi irreale, che ricordano quelle di un dipinto di De Chirico. C’è anche la classica statua equestre qui raffigurata sottoforma di cartonato.
Dalla Milano Fashion Week passiamo alla settimana della moda di Parigi dove troviamo la passerella di Louis Vuitton. Con una vera e propria sartoria sospesa in un cielo azzurro interrotto da nuvole bianchissime, con tanto di rocchetti di filo, forbici, riga, matita, temperino, bottoni, il direttore artistico Virgil Aboloh rende omaggio al pittore surrealista belga René Magritte, scomparso il 15 agosto del 1967 a Bruxelles. A sfilare su questa passerella immaginaria c’è una collezione fatta da look estremamente classici e lineari.
Da Parigi voliamo a Firenze per la nuova collezione autunno inverno 2020-2021 firmata Jil Sander. Il suggestivo chiostro di Santa Maria Novella si trasforma in un paesaggio desertico allestito con enormi dune – tema ricorrente negli allestimenti del brand – di garofani dorati. “Seguiamo con grande interesse il lavoro che Lucie e Luke Meier stanno facendo con Jil Sander – dice Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine – con una visione della moda molto precisa, dove è chiara la ricerca continua di un equilibrio tra il rispetto dei codici minimalisti, che hanno fatto la storia del brand, e la volontà di emozionare, unito a una grande attenzione ai dettagli. Quando parlano delle loro collezioni è come se descrivessero una personalità, una figura che è sempre complessa e sfaccettata. Il desiderio di creare abiti che durino nel tempo è un approccio che troviamo assolutamente fresco e contemporaneo, a cui l’evento speciale di Firenze potrà dare un ulteriore contributo in termini di libertà espressiva”.
Fendi per la sua collezione autunno inverno 2020-2021 sceglie il videoartista e performer Bruce Nauman, utilizzando un loop audio della sua installazione “Good Boy Bad Boy” del 1985. Ospiti e passerella sono immersi in uno spazio neutro, un grande limbo bianco. Prima della fine dello show i modelli si bloccano, dal soffitto scendono enormi scanner luminosi che gli analizzano. A scansione ultimata, la sfilata riprende. Silvia Venturini Fendi alla fine dello show ha dichiarato: “Volevo lavorare sul concetto di un nuovo classico sartoriale, sui materiali, sulle forme, su tutti quegli elementi che da sempre contraddistinguono il guardaroba maschile per ripensarli, proiettandoli nel futuro. Questi look sono il mio modo di riflettere sugli elementi basici di un guardaroba, dove ci sono le flanelle ei gessati per i completi, i cappotti, oppure i caban blu navy disegnati con un intento preciso, ovvero dare longevità alla moda. Credo che questa sarà l’attitudine del nostro mondo, siamo forzati, o meglio felicemente forzati, a rivedere il nostro modo di comprare. Da qui in avanti sarà sempre più importante scegliere in maniera oculata cosa indossare, privilegiando indumenti pensati per durare nel tempo e proprio per questo anche versatili, motivo per cui ho voluto frazionare alcuni capi, in modo da offrire al cliente la possibilità di trasformare la stessa giacca in un bolero, semplicemente staccando la parte inferiore”.
Fonte immagini ElleDecor
Nessun commento!
Non ci sono ancora commenti, ma puoi essere il primo a commentare questo post.