Nata nel 1964 da Marco Zanuso e Richard Sapper, la radio cubo Brionvega rappresenta ancora oggi un oggetto di culto molto ricercato dai collezionisti di qualsiasi parte del mondo.
Gli anni 60 sono stati per il design italiano un momento di boom assoluto, segnato da una rivoluzione avvenuta grazie alla nascita della cosiddetta radio a transistor, un apparecchio radiofonico da prima ingombrante e costoso, ma evoluto poi in un oggetto agile e snello.
Il design della radio
L’oggetto in questione non cambia solo nella sua fattezza, anzi diventa un apparecchio capace di sviluppare la sua fruibilità e conquistare spazi inediti. Si inserisce nelle strade, nei luoghi di lavoro e nelle spiagge, diventando un oggetto rivoluzionario, colorato e dalla forma inedita.
Ciò che la contraddistingue dagli altri tipi di radio è la sua duplice funzione: si tratta di un parallelepipedo con gli angoli smussati e formato da due gusci che si aprono e chiudono come se fosse un libro. Un oggetto che, da aperto svolge il suo scopo principale ossia quello di emanare contenuti vocali, mentre da chiuso diventa un soprammobile scultoreo, neutrale e minimal ma molto originale.
Oggi, a quasi 60 anni dalla sua prima creazione, questo esemplare del made in Italy è riproposto nella versione radio.cubo 50°. Il design è identico all’originale ma la tecnologia si avvicina alle esigenze di oggi, con la possibilità di riprodurre le proprie playlist da smartphone, tablet e PC attraverso una connessione Bluetooth. A rendere la radio Cubo un oggetto ancora più unico e ricercato è infine la sua collaborazione con il marchio americano Supreme. Ancora una volta è chiara la contaminazione di Brionvega con il mondo del fashion.
Curiosità?
David Bowie era un fan accanito della radiocubo, motivo per cui ne possedeva due esemplari che furono poi venduti all’asta per 30.000 sterline l’una.
L’evoluzione a cui è andata incontro negli anni è stata lunga ma mai radicale. Parliamo di un cult dell’epoca che ha solo avuto bisogno di una rivisitazione, ma che rimane un oggetto timeless in grado di mantenere per altri 50 anni il suo ruolo all’interno di uno spazio.
A te piacerebbe averla a casa?
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