Nuovo appuntamento con la nostra rubrica mensile dedicata alle diverse professioni che ruotano attorno ai colorifici italiani. Per l’occasione abbiamo incontrato il responsabile di produzione Antonio Salzano che, in questa intervista, ci ha raccontato del suo percorso e delle sue attività professionali.
Qual è stato il tuo percorso di studi?
Diploma liceo Scientifico e laurea magistrale con il vecchio ordinamento in ingegneria meccanica.
Come sei arrivato a svolgere il ruolo che attualmente ricopri?
Nell’attuale azienda sono stato assunto per ricoprire questo ruolo. Questo è stato possibile grazie all’esperienza e al percorso formativo fatto in precedenti esperienze di lavoro. In sintesi ho iniziato ad occuparmi di sistemi di gestione, poi operativamente ho gestito reparti produttivi fino ad arrivare alla direzione di stabilimento.
Di che cosa ti occupi?
Gestisco gli stabilimenti produttivi della sede italiana. Coordino le attività dei reparti produttivi, della ricerca di base, della manutenzione, della logistica, dell’ufficio tecnico e dell’ufficio acquisti.
Ci descrivi brevemente che cosa fai quotidianamente nel tuo ruolo?
Le mie attività riguardano principalmente la gestione dei diversi reparti e la verifica che si rispetti quanto pianificato. Confrontarmi con la direzione commerciale per gestire le relative necessità e problematiche che si interfacciano con la produzione; con la direzione generale per condividere le strategie aziendali da trasferire alle diverse funzioni operative; con la Direzione HR per tutto quello che riguarda la parte HR; con il dipartimento di sicurezza e ambiente per i relativi aspetti. Confrontarmi con i miei omologhi delle altre filiali internazionali.
Quale posizione occupi nella “catena di montaggio”?
Direzione di stabilimento.
Quali sono i pro e i contro della tua professione?
Tra i pro, sicuramente, il fatto che è un lavoro sempre molto dinamico che ti permette di affrontare in continuazione sfide diverse; gestire dei reparti produttivi sicuramente è una soddisfazione per chi ha fatto un certo percorso di studi e formazione. Anche se seguire la produzione comunque non è una cosa semplice e comporta tanto sacrificio e preoccupazioni, dall’altro lato, però, quando va tutto bene, dà altrettante soddisfazioni. Il contro principale è che è un lavoro che ti coinvolge 24h al giorno e anche quando non sei al lavoro, la mente un po’ è sempre lì.
Perché consiglieresti questo lavoro alle giovani generazioni?
Non è un lavoro per tutti ma lo consiglierei solo a chi veramente ci mette passione in quello che fa e in particolare sul lavoro perché solo in quel caso poi avrà soddisfazioni in quello che fa.
In una frase, l’emozione che ti dà il tuo lavoro.
Non accontentarsi mai, cercare di fare sempre meglio e migliorarsi.
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