Isabella Ratti, consulente d’immagine e style coach dal cuore italiano e l’anima nomade, ama e vive la moda in tutte le sue sfaccettature. Da bambina disegnava abiti, oggi aiuta le persone a migliorare la propria immagine per sentirsi bene e sicure di sé. L’abbiamo incontrata per cercare di capire come aiuta le persone a esprimere loro stesse, cosa provano e cosa sognano attraverso la moda e i colori.
Il tuo lavoro consiste nell’aiutare le persone a migliorare la propria immagine. Quali sono gli aspetti che prendi in considerazione quando inizi a lavorare con una tua cliente?
Il consulente di immagine è una figura professionale che offre un servizio volto al miglioramento dell’aspetto esteriore di una persona nella sua globalità: l’abbigliamento, il portamento, l’acconciatura, le scelte in ambito beauty e così via. Riguarda quindi tutti gli elementi della nostra comunicazione non verbale con l’obiettivo di creare un’immagine coerente con la personalità e le peculiarità di ciascuno di noi. Il consulente di immagine è un professionista in tutto e per tutto: non basta avere il cosiddetto “buon gusto” per avere successo, ma sono necessari anni di studio ed esperienze sul campo per offrire un servizio altamente qualificato di valorizzazione della propria immagine. Il fashion consulting, infatti, non si occupa esclusivamente del look esteriore di una persona: è una disciplina profondamente legata ad un processo di crescita e cambiamento interiore che, se compiuto con successo, porta ad una riscoperta di se stessi e dei propri punti di forza. Il consulente di immagine, quindi, è anche una sorta di coach capace di guidare chi ha di fronte in un complesso percorso di valorizzazione della propria immagine per arrivare ad un nuovo stile più efficace e rappresentativo di se stessi.
Sbagliare è più facile di quanto possa sembrare. In fatto di colori, quali sono gli errori più comuni?
Affidarsi a persone non esperte del settore. Ciascuno di noi ha dei colori che si sposano meglio con il proprio incarnato, con il colore di capelli e occhi. Non è detto infatti che tutte le tonalità, anche quelle che ci piacciono di più, siano capaci di valorizzare la figura al meglio. I colori sono uno dei mezzi di comunicazione più potenti per comunicare chi siamo: per questo il cuore della consulenza di immagine è l’analisi del colore. Tale analisi è una complessa disciplina che ha come oggetto di studio il colore con l’obiettivo di valorizzare l’immagine, con particolare attenzione per il viso, delle persone. Attraverso un uso attento dell’analisi cromatica, una buona consulenza di immagine può aiutare a capire quali colori – detti “colori amici”- esaltano la tua bellezza e quali invece possono penalizzarla: ciascuno di noi infatti ha delle nuance che meglio si abbinano con i colori naturali di capelli, occhi e pelle. Detto questo un professionista saprà trovare la giusta palette per ogni persona con l’obiettivo di non andare a “snaturalizzare” il proprio cliente ma insegnandogli il giusto equilibrio di colore. Avere uno stile unico non significa vestirsi in “palette”!
Nell’abbigliamento esistono nuance passepartout, colori che possono andare bene per tutti?
Il linguaggio dei colori è qualcosa di molto complesso e sfaccettato. A ciascun colore, infatti, sono associati significati, simboli, valori che comunicano messaggi ben precisi. La percezione del colore ha una forte influenza sul nostro cervello: il modo in cui percepiamo una tinta e la associamo ad un determinato significato dipende dalla realtà sociale e culturale in cui viviamo e dalle nostre personali esperienze. La moda è un linguaggio e i colori parlano di noi, raccontando chi siamo e come vogliamo apparire. Kandinsky diceva che il colore è un potere che influenza direttamente l’anima. Al mondo esistono circa 95 mila sfumature di colore. Non ci sono dei colori “passepartout”, secondo un mio giudizio personale. L’importante è utilizzare i colori che ci fanno sentire a nostro agio a prescindere dalla moda e dalle tendenze. Ovviamente seguendo il dress code e l’occasione d’uso in cui dovranno essere portati. L’immagine è un mezzo molto prezioso per esprimere la nostra interiorità e personalità: tutt’altro che sintomo di superficialità e poca serietà, è un aspetto fondamentale di cui prendersi cura proprio per la possibilità che offre di comunicare la nostra unicità attraverso non solo gli abiti, ma anche i colori. Ecco dunque il punto cruciale: l’importanza di trovare il proprio stile, capace di comunicare chi siamo e chi vogliamo essere.
L’armocromia ha come oggetto lo studio del colore. Raccontaci di più su questa disciplina.
L’armocromia è una disciplina che ha come oggetto lo studio del colore con l’obiettivo di valorizzare l’immagine, con particolare attenzione per il viso delle persone. Lo studio dei colori nasce alla fine degli anni ‘30 con la nascita del cinema a colori ed è stato poi teorizzato da Johannes Itten, artista svizzero e professore presso la Bauhaus School of Art in Germania. Per aiutare gli studenti del suo corso di ritrattistica, il professore raggruppò i colori in insiemi corrispondenti alle tonalità delle stagioni, mettendole in relazione al colore dell’incarnato, degli occhi e dei capelli del soggetto che veniva ritratto. La sua diffusione si deve alla pubblicazione del libro Color me a Season di Bernice Kentner (1978) il cui merito è stato quello di individuare nel colore della carnagione l’elemento fondamentale da osservare per ottenere un’analisi del colore valida: è infatti la pelle a guidare verso la palette cromatica perfetta e in armonia con il resto della figura. Ciascuno di noi ha dei colori naturali che ci rendono unici ed esaltano la nostra bellezza, reagendo in modi diversi a seconda delle tonalità a cui vengono abbinati. Grazie al cosiddetto “test dei colori” è possibile determinare un gruppo di colori, chiamato palette, caratterizzati dalla capacità di far apparire il tuo volto e la tua figura al meglio. La tua bellezza infatti dipende fortemente dal colore che indossi: ogni aspetto della vita è dominato dal colore ed esistono tonalità che, a seconda dello specifico accostamento di occhi, capelli, pelle, sono più o meno adatte. La complessità dello studio dei colori dipende anche dal fatto che deriva da discipline anche molto diverse tra loro: la fisica (in particolare l’ottica), la chimica, la fisiologia, la psicologia e la filosofia. Dato l’alto numero di discipline coinvolte, esistono metodi e approcci differenti all’analisi del colore, tra i più diffusi c’è il drapping: consiste nell’accostare drappi di tessuto di vari colori accanto al viso per capire quali sono quelli maggiormente valorizzanti per definire la palette cromatica del soggetto. È però importante ricordare che non ha senso parlare di metodo giusto o sbagliato: pur basandosi su discipline esatte come la fisica e la chimica, l’armocromia non è una scienza esatta quanto piuttosto una forma d’arte. Ciascun consulente di immagine sceglie, pur mantenendo una base di scientificità, in maniera soggettiva il metodo che meglio risponde alle sue esigenze.
L’analisi dei colori non è un processo semplice. Per un’analisi attenta e dettagliata sui colori, quasi sono gli aspetti che prendi in considerazione per individuare la palette cromatica ideale di una persona?
Trovare una palette di colori – con cui truccarti o vestirti – che si adatti alla tua pelle non è sempre facile: vanno considerati diversi fattori tra cui il sottotono della pelle. Spesso sottovalutato e quasi impercettibile, il sottotono si riferisce alla temperatura della pelle che può essere calda o fredda e può essere un elemento importante con cui valorizzare i colori naturali, servendosi dei principi alla base dell’armocromia. Individuare il proprio sottotono è il primo passo da compiere per riuscire a migliorare l’immagine esteriore.
“Ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce.” (Haruki Murakami)
Secondo l’armocromia, la palette cromatica di ciascuno di noi corrisponde ad una stagione specifica. Bernice Kentner, nel suo libro Color Me a Season, descrive quattro categorie di persone che possono essere facilmente associati alle quattro stagioni. La prima suddivisione è tra tinte calde e fredde, la seconda tra soft e intensi: le quattro stagioni si classificano in primavera (colori caldi e soft), estate (colori freddi e soft), autunno (colori caldi e intensi) e inverno (colori freddi e intensi). Nel corso degli anni, la “tradizionale” teoria delle quattro stagioni è stata perfezionata da Mary Spillane, consulente d’immagine inglese, dando vita alla Teoria delle 12 stagioni: ciascuna stagione può essere “flowing” cioè virare verso le 2 stagioni immediatamente più vicine; le quattro tradizionali stagioni vengono quindi suddivise in 3 sottotipi. Questo metodo permette di individuare a quale sotto-stagione appartieni, in modo da conoscere i colori che valorizzano i tuoi toni naturali – pelle, capelli e occhi – e quelli, invece, da evitare. Esistono altri metodi quello 4×4 ideato da Ferial Youakim sino alle 26 stagioni di Donna Fujii. L’importante come detto precedentemente è seguire il cliente nelle sue scelte di stile trovando la sua migliore immagine realizzando la sua palette cromatica ideale che valorizzi al meglio la sua bellezza e unicità.
I colori generano sempre una reazione emotiva. Quali sono i colori che non posso assolutamente mancare in un guardaroba per il nostro benessere?
Il colore non è solo una lunghezza d’onda, ma anche un’idea, un sistema complesso di percezioni e di convinzioni di carattere socio-culturale. Vediamo ora in dettaglio quali sono i significati trasmessi dai colori.
Rosso
Il rosso è un colore unico nel suo genere: è il primo colore dell’arcobaleno, il primo percepito dai bambini e il primo a cui i popoli dell’antichità hanno dato un nome. Il rosso, infatti, è associato a significati fondamentali per la storia dell’umanità: è universalmente simbolo dell’amore e della passione, rappresenta il calore e l’energia.
Chi ama questo colore è ottimista, decisivo, passionale ed estroverso; dall’altro lato però rappresenta anche chi cerca di dominare e di imporsi. Il rosso infatti è anche il colore dell’aggressività, della violenza (si pensi, ad esempio, che il sangue è rosso) e dell’azione: è stato dimostrato che l’esposizione al rosso accelera il battito cardiaco e stimola la produzione di adrenalina.
Blu
Il blu è uno dei colori che maggiormente ci circonda ogni giorno: è il colore del cielo, dell’acqua, del mare. Si tratta della tinta che per eccellenza trasmette tranquillità, pace e spiritualità, capace di indurre calma e armonia interiore. Al contrario del rosso, in una stanza blu il battito cardiaco diminuisce e gli oggetti appaiono di dimensioni ridotte e più “leggeri”. Chi ama il blu ha una personalità gentile, dolce, sensibile, leale e autorevole. Per quanto riguarda l’autorevolezza, in particolare, è un colore usato moltissimo da aziende e brand perché capace di trasmettere serietà e professionalità. Come quasi ogni colore, anche il blu ha un lato opposto: è anche il colore della depressione e della tristezza. Non a caso il giorno più triste dell’anno è chiamato Blue Monday e gli americani usano l’espressione feeling blu – letteralmente “sentirsi blu” – quando indicano lo stato d’animo della tristezza.
Verde
Il verde è il colore della natura per eccellenza: se chiedessimo ad un fisico perché vediamo il verde, ci direbbe che un prato o un bosco assorbono tutti i colori, tranne il verde che è respinto ed è per questo che il nostro occhio lo vede. Secondo una recente ricerca, in Europa il verde è il colore preferito da una persona su sei, ma c’è anche chi lo detesta e pensa che porti sfortuna. Qual è quindi il suo significato? Il verde innanzitutto simboleggia la natura, la vita e la fertilità: è il colore della speranza e dell’autostima, di chi è amante della stabilità e dell’equilibrio. Il verde è inoltre associato a Venere, dea dell’amore e della fertilità. Al tempo stesso però questa tinta ha anche una simbologia negativa: è il colore della rabbia e dell’invidia e, in ambito medico, è simbolo di malattia.
Giallo
Il giallo è il colore del sole e della felicità. Associato alla creatività e all’ottimismo, il giallo rimanda all’illuminazione e all’intelligenza: chi ama questo colore ha una propensione al cambiamento, alla ricerca del nuovo, alla liberazione dagli schemi. Si tratta di una nuance molto caratterizzante e, per questo, chi la indossa denota forte personalità ed estroversione.
Nero
“Il nero non è un colore, è un “modo di vestire” diceva Coco Chanel. Il nero, associato per secoli al lutto e alla morte per il fatto di assorbire la luce, oggi è il colore dell’eleganza e dell’alta moda. Il nero è un colore molto potente, dal contenuto percettivo molto complesso: da un lato è carico di significati a livello psicologico quali la negazione, l’opposizione, la protesta; dall’altro è associato al potere e al mistero, conferendo autorevolezza e sicurezza a chi lo indossa.
Bianco
All’estremo opposto del nero, si trova il colore bianco, il primo tra tutti i colori: rappresenta la libertà, la pace e la purezza. Si tratta di un colore assoluto che nelle culture orientali è associato alla morte e al lutto. Generalmente chi ama il bianco è un libro aperto, indipendente, neutrale, caratterizzato da un forte desiderio di semplicità. Indossato, può conferire eleganza e sicurezza, ma il total white presenta alcuni rischi, tra cui il fatto di farlo diventare un colore freddo e poco comunicativo, rendendo chi lo porta indifferente e distaccato.
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