Zinc bar – il nuovo progetto di MAAG design
Maag design è un gruppo di quattro giovani designer, che si occupa di svariati progetti: dalla progettazione del prodotto d’arredo e organizzazione di interni e / o spazi temporanei, alla grafica, gestendo infine anche progetti architettonici complessi.
Un esempio è il progetto dello “Zinc Bar”, uno degli ultimi realizzati.
Come nasce questo progetto?
Tutto nasce da una parola informale della lingua francese: “Zinc”.
Un materiale così radicato nella tradizione francese da assumere altro significato, identificando un oggetto e ancor più un luogo, il bancone del bar.
È proprio questo elemento, infatti, il protagonista indiscusso del locale, attorno al quale tutto accade.
Duro e rigoroso nella sua matericità, esso si scalda riflettendo le dolci tonalità del legno di boiserie e bottigliera.
Come avete scelto i colori e i materiali?
La scelta dei materiali si articola sempre nel delicato equilibrio tra il “finito” e il “semilavorato”. Metalli, legni, cotto, colore. Ruvido, grezzo, freddo. Riflessi, rifrazioni, trasparenze, ombre.
La cromia predominante e scura delle pareti, che si addice a un intrigante locale notturno, viene spezzata con forza dal manto color del vino del soffitto, che tutto avvolge.
E poi il pavimento, in formelle esagonali, citazione di una lunga tradizione milanese.
Il materiale è il cotto, in un’insolita colorazione generata da un particolare processo di cottura che lo “stonalizza”, assolutamente artigianale e tale da dipingere un’ampia tavolozza di tutte le tonalità del grigio.
Nasce così l’idea imprenditoriale e architettonica del locale che si riflette su tutti i suoi elementi satelliti: sintetizzare alcuni aspetti della tradizione e riproporli in una versione personale, consapevole, fresca ed emancipata.
CREDITI:
Progetto:
MAAG DESIGN – Alexia Caccavella, Marinella Ferrari, Alessandro Rossi, Giada Torchiana
Anno:
2014
Falegname:
Mobilificio Botacchi S.r.l.
Fabbro (Bancone e relative lampade su disegno): Claudio Gianuzzi – Bottega Gadda
Pavimento in cotto:
Fornace Brioni
Foto:
Giovanni Nardi