La ricerca spaziale e sensoriale di Cildo Meireles
Cildo Meireles è un artista contemporaneo brasiliano, considerato uno tra i più influenti e importanti artisti sudamericani viventi.
La produzione artistica di Meireles –che vanta oltre 50 anni di significativa carriera- sebbene egli lavori con diverse tecniche, si caratterizza principalmente per la creazione di installazioni drammatiche e multisensoriali, che coinvolgono lo spettatore sia a livello spaziale, che psicologico e percettivo.
Meireles sceglie infatti molto accuratamente i materiali con cui realizzare le proprie installazioni, affinché l’esperienza dell’opera possa essere vissuta in maniera multisensoriale dal pubblico; ambienti talvolta surreali accolgono lo spettatore, investendolo con la loro carica emotiva e simbolica.
Opera significativa in questo senso può essere l’installazione Entrevendo: una struttura orizzontale da far percorrere ai singoli visitatori ai quali vengono forniti, prima di entravi, due cubetti di ghiaccio, uno dal gusto dolce e uno salato, da sciogliere in bocca. Gusto, caldo/freddo, movimento: sono tante le sensazioni che si provano visitando l’installazione.
Spesso Meireles utilizza anche il suono: pensiamo ad esempio alla sua opera Babel, nella quale l’artista ricreò una torre di radio e di stereo in funzione, simboleggianti la difficoltà degli uomini a comunicare fra loro, come accade nella sua versione biblica. Il pubblico è coinvolto visivamente dall’impotenza della torre e allo stesso tempo viene circondato da una cacofonia di suoni, messaggi, rumori. Un’opera poetica sull’incomunicabilità, causa, secondo l’artista, di tutti i conflitti umani.
Le opere di Meireles hanno infatti spesso anche una connotazione socio-politica, in particolare quelle realizzate negli anni ’60 e ’70; ma è certamente la ricerca spaziale, il rapporto con gli ambienti e ciò che essi evocano a fare da fil-rouge della sua ricerca artistica. Opera dall’immenso impatto visivo, nella quale Meireles modifica lo spazio attraverso il colore, è Red Shift I: Impregnation: un ambiente domestico, che evoca sensazioni familiari, è totalmente impregnato di rosso, evocando sensazioni dissonanti in ciascuno degli spettatori. La familiarità dell’ambiente viene infatti destabilizzata dalla maniacalità con cui tutto è ricoperto di rosso, dal pavimento al frigo, dimostrando come anche solo un colore possa alterare la nostra percezione degli spazi.
Fonte immagini: Hangar Bicocca, Tate
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