Jon Rafman è un artista degno di nota. Considerato un attento sorvegliante, attraverso le sue proiezioni 3D e le sue animation, comunica il suo rapporto con il presente e con gli strumenti digitali. Definito un digital artist contemporaneo, Jon usa l’intelligenza artificiale per esprimere la sua repulsione nei confronti della società di oggi, mostrando i lati più oscuri di internet attraverso un linguaggio visivo disturbante, dove il messaggio è chiaro anche se le sembianze dell’opera, spaventano.

Jon ha deciso di utilizzare la tecnologia come strumento per criticarla, esprimendo l’idea che le moderne interazioni sociali non funzionano e anzi, impattano negativamente i rapporti interpersonali. È un artista che in ogni rappresentazione enfatizza il lato disumano di una società che conosce il kitsch e non più le bellezze estetiche, ricercando le espressioni più assurde e estreme del web.

Un artista che lascia il segno

Ha collaborato anche con marchi di moda come Balenciaga, per realizzare una sfilata in uno spazio diverso: un tunnel completamente coperto da proiezioni video che simulavano un freeway digitale. Una circostanza che ha dimostrato la sua natura di viaggiatore mentale.

Il mondo della moda lo conosce da poco, ma per il pubblico dell’arte è considerato uno degli artisti più influenti dell’ultimo decennio. Jon è un realizzatore di opere ad alto livello di impatto sociale ed emotivo.

Il suo linguaggio spaventa ma lascia il segno e invoglia ad una riflessione, in che tipo di società stiamo vivendo? Quanto disturbatrice è la tecnologia nella nostra vita? Pensieri che solo un pittore dalla vista postmoderna può suscitare, esplorando le giunture tra reale e virtuale attraverso una voluta manipolazione dell’immagine digitale.

Rafman tematizza i paradossi della contemporaneità portando a galla gli effetti alienanti dei nuovi apparati e scegliendo volutamente di usarli come primari distributori dei propri contenuti. Una scelta altrettanto paradossale no?

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Credits: Collater.al

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